Il Monferace è un Grignolino affinato in legno, sottoposto ad un rigido disciplinare produttivo, che ha poche affinità con la versione di Grignolino maggiormente conosciuta oggi, di facile beva e poco impegnativo.
IL NOME
Il nome Monferace deriva dall’antica denominazione di queste terre. Monferace è infatti l’antico nome del Monferrato aleramico (dove si era insediata la nobile famiglia feudale franca degli Aleramici), citato in uno scritto del 1550 di Leandro Alberti da Bologna (frate domenicano, teologo e storico), ma descrive anche la “ferocità dei piccoli colli che qui si ritrovano”: mons ferax, Monferace, nel significato di colline fertili, ricche di messi.
LA STORIA
La produzione di Grignolino, un tempo così diffuso, inizia ad entrare in crisi già con l’avvento della fillossera di fine Ottocento quando, dopo la distruzione di tutto il patrimonio vitivinicolo del territorio, i contadini scelsero coltivazioni più produttive e resistenti a parassiti e malattie. Il Grignolino, delicato e difficile da gestire, non rientrò nella scelta in favore di uve più produttive e robuste, come ad esempio il Barbera. La contrazione nella produzione di Grignolino proseguì negli anni ’30 e conobbe un lungo oblio tra gli anni 70-80: oltre alla sua sensibilità ai parassiti ed alle malattie, alle sue basse rese, era problematico in cantina per l’elevata acidità e il tannino particolarmente evidente. Veniva sempre più spesso tagliato con altri vini o prodotto mediante macerazioni brevi, da cui si ottenevano vini leggeri, poco alcolici e “beverini”, destinati ad un consumo veloce.
L’ASSOCIAZIONE
L’Associazione Monferace è stata costituita nel 2016 da 11 soci fondatori per sostenere, promuovere, comunicare e divulgare il Progetto Monferace e per creare una rete imprenditoriale nel suo territorio di produzione, il Monferrato, che rilanci queste colline.
IL TERRITORIO
Il territorio eletto, così ricco di bellezza, storia, miti e leggende è quello delimitato dai fiumi Po e Tanaro (il cosiddetto Monferrato Aleramico), sito tra Casale Monferrato, Alessandria ed Asti. Un territorio che ricade su 24 Comuni, con terreni costituiti da arenarie, marne ed argille (con pH sub basico), ricchi di fossili marini; più precisamente, nella zona del Monferace è presente una gran componente di limo, ma sono presenti molteplici microzone, ognuna caratterizzata da componenti particolari (un microcosmo di cru differenti) ed i vigneti, collinari, godono di un’ottima esposizione a sud.
IL DISCIPLINARE
Il vino deve essere prodotto con uve Grignolino 100%, raccolte nei soli vigneti iscritti ad uno specifico albo (una sorta di albo migliori crus) e solo nelle annate migliori; la resa massima non deve superare i 70 quintali per ettaro; è obbligatorio un affinamento di almeno 40 mesi, di cui minimo 24 in legno; ogni anno una commissione di professionisti e tecnici degusta i vini alla cieca per valutarne caratteristiche e idoneità. Se un’annata non è considerata all’altezza del nome Monferace, i produttori possono decidere di non produrla.
Il Monferace di Tenuta Santa Caterina si caratterizza per essere un vino dove eleganza e struttura si sposano in un perfetto equilibro gustativo. Le uve provengono in parte da uno dei vigneti più vecchi che coltiviamo a Grazzano Badoglio. Le piante hanno un’età media di 45 anni e sono coltivate su marne calcareo/argillose tipiche del nostro territorio. Il vigneto, è esposto a Sud/Sud Est e per questo è capace di assicurare maturazioni equilibrate e complete. L’affinamento in botti di rovere per 30 mesi, e la successiva maturazione in bottiglia per ulteriori 30 mesi, contribuiscono a definire un prodotto unico nella sua tipicità e identità.
Monferace Grignolino d'Asti D.O.C.
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