Come definiresti l’annata 2020 dell’Arlandino di Tenuta Santa Caterina?
E’ sicuramente un vino che rappresenta l’annata ed il suo andamento climatico. Nel corso del 2020, ad un anticipo di primavera favorito da temperature medie superiori alla media del periodo nel Monferrato e ai primi mesi estivi nei quali temperature e piovosità si sono normalizzate, è seguito un mese di agosto molto piovoso, che ha influito sulle caratteristiche di tutte le uve che abbiamo raccolto nel corso dell’annata.
Come si sono comportate le piante di Grignolino con queste condizioni climatiche?
Le piante di vite, come sempre e per nostra fortuna, hanno fatto del loro meglio, ed i nostri interventi in vigneto sono stati rivolti ad aiutare le piante a raggiungere la maturazione nelle migliori condizioni e compatibilmente con l’annata. Siamo intervenuti due volte per ridurre la quantità di uva per pianta in maniera tale che le forze della pianta si concentrassero su pochi grappoli arrivando però a farli maturare nel miglior modo possibile. Il Grignolino infatti richiede una maturazione completa di tutte le componenti del grappolo ovvero contenuto zuccherino, acidico e polifenolico, quest’ultimo aspetto indispensabile per ottenere un vino equilibrato e per questo buono.
In cantina quali sono state le scelte strategiche per quest’annata?
Com’è nel nostro approccio produttivo, in cantina abbiamo adottato interventi rivolti a valorizzare il prodotto raccolto. Osservando i grappoli di Grignolino, era evidente che la quantità di sostanza colorante nella buccia fosse presente in quantità limitata. Per questo motivo nella fase di fermentazione, abbiamo scelto temperature e tempi di contatto con le bucce utili ad assicurare un passaggio ottimale dalla buccia al mosto dei pochi antociani che la pianta è riuscita a sintetizzare nella buccia. Questo senza perdere di vista la componente dei tannini dei vinaccioli, addolciti da un lungo tempo di permanenza dei grappoli sulla pianta e per questo motivo di qualità. Il tempo di attesa della perfetta maturazione della buccia e dei vinaccioli è infatti indispensabile per raggiungere l’equilibrio nelle diverse componenti del Grignolino
Come possiamo descrivere il risultato finale nel bicchiere?
L’Arlandino 2020 si distingue certamente per le gradevoli note olfattive di spezie e di piccoli frutti rossi. L’espressione aromatica al naso è particolarmente intensa, viste le caratteristiche climatiche dell’annata. Al gusto, il vino conferma le caratteristiche genetiche del vitigno con una componente tannica importante ma ben integrata con la struttura del vino. Entrambi questi fattori arrivano a farci definire questo vino come una perfetta espressione delle caratteristiche dell’annata 2020.
Cosa possiamo pensare come cibo da abbinare all’Arlandino 2020?
I suggerimenti possono essere molteplici, per tutti è molto importante servire il nostro Arlandino 2020 dopo aver conservato le bottiglie ad una temperatura intorno ai 10°C, così che dopo l’apertura ed il servizio in queste giornate calde il vino raggiunga velocemente i 15/16°C, perfetti per apprezzarne le caratteristiche. Provatelo con una bella grigliata di pesce ma anche con bruschette al pomodoro condite con un buon olio dal sapore deciso, aspettiamo di conoscere le vostre impressioni!
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L'Enologa Racconta: Arlandino 2020, Grignolino d'Asti
Agosto 2022
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