Lettera introduttiva del Bilancio di Sostenibilità by Guido Carlo Alleva
"Cari lettori sono trascorsi circa 20 anni da quando decisi di impegnarmi in un grande progetto di vita: quello di recuperare e rendere nuovamente attiva, dopo decenni di abbandono, Tenuta Santa Caterina, storico dominio agrario nel cuore del Monferrato. Si trattava anzitutto di un deliberato e consapevole ritorno alle mie origini materne, con l’intendimento di mettere anche a frutto ciò che, attraverso esperienze in territori diversi e multiformi, avevo appreso ed interiorizzato sul modo di fare viticoltura e sulle qualità vino che avrei voluto ottenere da essa. La sfida che avevo accettato di sostenere si declinava da subito come un impegno sotto molteplici aspetti rispetto ai quali occorreva una scelta di campo coerente: il restauro degli immobili storici; il recupero delle coltivazioni e la loro distribuzione; le scelte, in particolare, che inerivano alle vigne ed ai loro re-impianti; tutto ciò doveva rispondere ad una filosofia unitaria, ad un approccio che fosse espressione di un modo di concepire quel grande ed articolato lavoro. Fu dunque così che gli immobili, a partire dalle cantine plurisecolari, furono restaurati solo da artigiani locali con l’uso di tecniche e materiali frutto di una sapienza tramandata per generazioni: manualità e profondo rispetto per il “genius loci”. Altrettanto fu per le terre e le vigne. Sin da principio volli cercare coerenza nell’uniformare le scelte agricole ad alcuni principi cardine: garantire e sviluppare la biodiversità nell’ambiente della Tenuta; riportare i suoli esausti alla loro attività biologica naturale; scegliere soprattutto varietà viticole autoctone o tradizionali del territorio per perseguire l’obbiettivo della autenticità dei vini; limitare al minimo l’uso degli artifici della chimica esaltando invece le potenzialità offerte da tecniche naturalistiche quali la micorizzazione delle barbatelle all’impianto, le concimazioni esclusivamente organiche, l’adozione delle semine a sovescio fra i filari. Anche in cantina, in piena sintonia con Mario Ronco consulente che accompagna dall’inizio la nostra avventura, le scelte furono coerenti con un’enologia minimalista.
Oggi, dopo 20 anni di lavoro appassionato, Tenuta Santa Caterina è in avanzato processo di conversione che condurrà l’azienda ad essere certificata formalmente come biologica a far tempo dall’annata 2025, il che costituisce l’esito naturale del suo percorso. La coerenza del progetto ha, tuttavia, riguardato anche l’intero sistema aziendale che è stato sempre più concepito come un vero e proprio organismo economico e relazionale al centro del quale si è posto il valore del capitale umano prima che di quello puramente economico. Ciò che Tenuta Santa Caterina produce, infatti, può a pieno titolo considerarsi come il frutto del lavoro di un collettivo di persone il cui contributo individuale è sempre considerato in sé un valore aggiunto. Una comunità, prima che un’organizzazione, inclusiva nell’ambito della quale la larga prevalenza femminile e la varietà delle provenienze geografiche sono considerate una rilevante ed irrinunciabile ricchezza".
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